Andiamo

Dottortroy

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Capitano1
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Milano |  36-50
01/01/2024 | 21:55

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@SaoPaulo Grazie mio caro delle tue bellissime parole...👏👏ho resistito fino alla fine ma dopo mi sono dovuto arrendere dal male...piano piano ritornerò in arena più forte...comunque contento della camera fatta con Paloma un amica che ha saputo starmi vicino fino alla fine salire scendere le scale con le stampelle e tutore graduale fare la doccia...non e da tutte le ragazze avere la pazienza dimostrata da lei....poi la sera di Capodanno...

mclubber
Newbie
28/11/2023 | 13:41

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In amore vince chi paga 🤦‍♂️

ElFlaco
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11/12/2023 | 19:30

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Per il collega che cercava melina.. la può trovare allo sharks di Darmstadt a missilare 😂😂😂

Il_Signore_dei_Bordelli
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Zena (Genova)
11/12/2023 | 17:32

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Cmq raga,basta qualche accortezza per evitare pessime stanze (a volte viene dipinta una situazione poco realistica stile bordelli da Far West ).
Le regole principali da seguire son le seguenti:
A) intervistare bene la ragazza prima di salire in camera (indicare le proprie preferenze e gusti in termini di sigle da ricevere), chiedere senza vergogna o soggezione, d'altronde i soldi in mano ce li abbiamo noi clienti e le ragazze hanno tutto l'interesse ad assecondare i nostri desideri
B) di preferenza preferire ragazze che col centello sindacale, offrono le cosidette sigle base (fk = bacio limonato e bbj = pompa cabrio);non fatevi irretire ed ammaliare dalla bellezza delle ragazze, alcune sono solo estetica e zero prestazioni (classiche "fighe di legno"), ma cercate anche la sostanza delle prestazioni.
C) pagare sempre dopo, mai dare soldi subito (far vedere i soldi alle ragazze, ma magari lasciarli in luogo neutro (tipo su un mobiletto))
D) ricordarsi che c'è un breve lasso di tempo bonus,nel quale il cliente può cambiare idea e decidere di uscire dalla stanza senza pagare.
E) di preferenza scegliere Italiane e Latine, che nella maggior parte delle volte son più calde

@mclubber @renefox @Freddy65 @Evans

Ruangabriel
Newbie
Torino |  51-100
03/12/2023 | 18:58

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Ciao ragazzi
sono appena tornato da un tour scopereccio di ad Agadir.
Il Marocco é il classico paese islamico dove tutto é proibito ma dove tutto é possibile. Premetto che sono stato 1 settimana a casa di un amico marocchino che vive in Italia, e poi solo all’avventura. Il Marocco é un paese molto tranquillo, Polizia ad ogni angolo, il 50% delle ragazze porta ancora il velo, ma il restante 50 é abbastanza aperta. La prima settimana ad Agadir ero con il mio amico, il sabato sera ci sono molte prede in giro, affiancavamo le pollastrelle con l’auto,lui parlavain arabo le caricava a bordo ( per 2 sere abbiamo pescato in questo modo); una volta caricate in auto si andava a bere qualcosa di alcolico a casa dell’amico ( entrando con l’auto direttamente in garage per eludere la sorveglianza) e poi ci si metteva d’accordo, una sera é stata free con colazione e soldi per il taxi e l’altra pay, circa 80 eurini per tutta la notte, come dicono in Sudamerica tre pali, maiale assolute, primo e secondo canale senza problemi, al mattino ero distrutto. Pertanto cuccare prevede l’uso dell’auto, parlare bene almeno il francese, ed essere abbastanza giovani, qualche speranza si può avere. Passando al Pay: in ogni città ci sono i Centri Massaggi, ad Agadir consiglio lo Ste Founry spa dove con il corrispondente di 20 € vi fate un massaggio di 45 minuti, con 10 eurini l’hamman ed alla fine vi chiederanno se volete la “finition”, sempre contrattare!!!!!!, prezzidai 20 eurini della sola bocca ai 40/50 della scopata completa di circa 30 minuti. Tenete presente che queste non si accontentano di farvi venire, pretendono anche la loro parte.
Sempre ad Agadir ho visitato anche la Silya spa, la sconsiglio, non mi é sembrata troppo pulita e con tipe non eccelse. Quando entrate nella spa chiedete di vedere le massaggiatrici, vi faranno scegliere. Se siete in hotel scordatevi di portarle nel vostro letto per la notte mentre se siete in appartamento queste sono generalmente disponibili per 80/100 eurini, arrivano alle 23 e vanno via alle 8 dopo avervi sfiancato e prosciugato anche l’ultima goccia…..
Locali per incontrare consiglio: là disco del MABROUK Hotel, molto esclusiva e sempre affollata,, ENGLISH PUB dove trovate delle tipe disponibili, gran fighe ma dai 200 a salire, e dove la birra costa un’esagerazione, circa 8 euro. Poi c’é il Milionaife's Disvo, dove si entra con prenotazione, e che alle 2 di notte si riempie di figone in cerca di turisti. Senza prenotazione é difficile entrare. Sempre sulla stessa via dei precedenti c’é il locale OK, vicino al BORJAL ARAE dove potete incontrare, fumare il narghilé e mangiare. Nei locali é abbastanza difficile cuccare free, ci sono sempre le pay pronte, spesso sparano alto e francamente per un paese dove l’operaio guadagna l’equivalente di 400 euro al mese certe cifre mi sembrano esagerate, poi… ognuno fa come crede…..

Viaggiatore32141
Newbie
13/04/2016 | 01:32

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Questa recensione non alcuna utilità pratica al fine di organizzare un GT ma nella vita non sempre si può programmare tutto. E’ solo un ricordo. Chi vuole avere il piacere di leggerla, gli altri lascino perdere.

Sono stanco di sentire storie brutte, storie assurde.

Vorrei maggior interazione con le donne.

Alla fine la trovo.

Sito di dating, moderni incanalatori di flirt e di relazioni.

Così conosco Alina.

Cambio foto profilo sono in un grande città, dietro un bel monumento fallico in bella vista.

Altre foto profilo nelle pose migliori.

Tutto per essere credibile nell’essere risposto da una donna di profilo medio in Romania bella ragazza acqua e sapone.

Una di quelle donne che sui forum appositi come questo sarebbe valutata per un sette credo poi è tutto relativo per alcuni latinlovers sarebbe un cesso. Ne conosco di uomini che entrano in un Fkk e dicono che fanno tutte schifo. Peccato che loro non si guardino allo specchio.

Lei un profilo credibilissimo.

Foto con le amiche.

Foto in discoteca, drink in mano.

Chattiamo in inglese, un po’ la lingua l’ha studiata a scuola.

Il livello è basico per entrambi, ciò favorisce la relazione.

Ci esprimiamo allo stesso livello di deficienza quindi ci capiamo.

Sorrisi, qualche cuore ogni tanto.

Lei fa la commessa, io mi sono inventato uno status.

Non sono ricco ma nemmeno povero un esemplare di maschio italico appartenente alla media borghesia.

Single convinto.

Lei subito mi squadra come un farfallone, uno dei soliti, uno dei tanti.

Poi succede che si rompe il ghiaccio.

Intuisco una sua delusione amorosa, una svoglia di sfogo o trasgressione. Non credo voglia scroccarmi le vacanze in Italia.

Dinamiche normali .

Lei ha dei giorni di ferie, vuole uscire, evadere.

Intuisco che c’è un punto di rottura con la solita comitiva di amiche che frequenta.

Qualche scambio di foto osè mi convince a partire.

Primo viaggio in solitaria, dopo un po’ di tempo mi sembra di riacquisire autonomia.

Alla fine è vero il viaggio in solitaria è il next level.

Non devi dare spiegazioni a nessuno.

Sei tu con la tua grande avventura in mezzo anche una storia d’amore salvo inculature.

Con le donne all’estero so che ci sono poche speranze soprattutto se sono di quelle in teoria disinteressate al tuo portafoglio.

Poi è difficile maledettamente difficile avere una giornata perfetta soprattutto con una sconosciuta.

Per quanto possano apparire reali le relazioni informatiche non potranno mai essere come quelle dal vivo.

A volte ti trovi a sfogarti a condividere foto ma c’è sempre un filtro, una barriera.

Che dal vivo si rompe.

Partire da soli mi mette inquietudine ed io fumo piu del solito.

Sono nervoso lo ammetto, sebbene non debba esserlo mi sento un po’ sotto esame.

Scendo dall’aereo e la trova ad aspettarmi.

E’ una ragazza gradevole, forse alcuni punti in meno rispetto alle foto.

Il suo sorriso mi affascina, poi il suono del suo inglese stentato con accento romeno mi fa impazzire.

Come quasi tutte le ragazze dell’est che ho conosciuto all’inizio è molto sulle sue.

Sta cercando di studiami lo so.

Secondo me nemmeno lei sa cosa attendersi, cosa aspettarsi da me.

E lo stesso vale per me, per quanto ne so potrebbe essere una truffatrice professionista ed io l’ennesimo pollo.

Entriamo in un taxi, le parla rumeno mi dice di stare zitto, di non far capire che sono straniero.

“Alcuni taxisti non sono molto onesti con i turisti”.

Paga lei la corsa,

mi oppongo, lei insiste.

Credevo iniziasse subito la fiera dello scroccaggio, non so se sia lei cosi o voglia semplicemente apparire diversa dalle altre.

Le rumene hanno pessima fama in Italia chissà se anche loro ne hanno la percezione.

Prendo possesso della camera, le va via mi aspetta per cena.

Non accenna minimamente a salire io gli faccio capire che gradirei la sua compagnia con discrezione ma non insisto.

Il tipo della reception quando sente che sono italiano mi fa un sorrisone.

La camera è spartana ma funzionale. Prezzi in linea con quelli italiani.

E qui capisco che forse ho commesso un errore, forse avrei dovuto prendere un albergo migliore, perciò non è salita … o forse sono mie paranoie.

Inizio a guardarmi allo specchio. …

“come sono vestito, forse sono troppo casual.”

Ho scordato troppe cose, nel mondo reale queste cose hanno un peso. In Romania come in Italia ovunque è così.

Mi addormento un po’ sul letto.

Lei inizia a messaggiarmi.

Faccio una doccia.

Ennesimo messaggio lei è giù.

Il cuore mi batte una ragazza che mi piace fuori mi aspetta, cose a cui non ero piu abituato.

Con il suo taxi raggiungiamo il ristorante, stavolta pago io la corsa.

Ceniamo un locale italiano.

Sapori di casa,

lei va matta per la pizza, la Ferrari e la cucina italiana.

Adora Roma vorrebbe andarci.

Ecco ho afferrato il punto.

Non ha viaggiato molto, ha sempre lavorato.

Stento a crederci che una ragazza sulla trentina abbia una visione cosi limitata del mondo.

Ma in fondo lei non viene da una grande città, si è trasferita ed è rimasta intrappolata in questa nuova dimensione.

Di questa donna non so assolutamente niente.

Mi rendo conto che nelle nostre infinite discussioni in pseudo inglese non ci siamo detti praticamente nulla.

Abbiamo iniziato a flirtare cosi essendo perfetti sconosciuti.

Forse lei ha apprezzato che io non abbia voluto indagare sul suo passato chissà.

La cena si conclude pago io.

Conto esiguo: due pizze, una bottiglia di vino fate voi i conti.

Sono stanco del viaggio e vorrei andare a dormire.

A fare sesso con lei ci penso e manifesto questo mio pensiero.

Sali con me, dormiamo assieme.

Ma il suo telefono squilla, sono le amiche.

E’ venerdi sera vanno a ballare.

A lei non piace ma sente che deve andarci.

Mi invita a seguirla però ha dei tentennamenti, non saprebbe come presentarmi.

Ne discutiamo meglio nella mia stanza.

La discussione prosegue e

alla fine decido di troncarla.

“Sono una persona anarchica, non farti problemi vai con le tue amiche io riposo … poi ci sentiamo”

“Mi dispiace lasciarti solo sei arrivato fin qui …”

M’invento che sono venuto per visitare la città e fami un’idea.

Che voglio visitare l’Arco di Trionfo, che c’è n’è uno simile in Italia e sono un appassionato di Storia dell’Arte.

Insomma una balla colossale e visto che non voglio farmi fregare soldi da questa donna e fare la parte del solito cretino italiano, la balla regge e le va via.

L’accompagno fuori.

Il tipo della reception fa il solito sorrisone.

Do dieci euro al tassista e rientro.

Lei mi guarda male, ma ormai il taxi è già partito.

Torno e mi chiedo che cazzo ci sono venuto a fare in Romania.

Tanto alla fine le donne sono uguali in tutti i paesi e sono tutte insicure, frustrate, schiave del branco, delle comitive.

Poi faccio mente locale e mi rendo conto che a questa donna non ho portato un cazzo!

Una rosa, un fiore, un bigliettino, una bottiglia da 100 ml da imbarcare nel bagaglio a mano.

Niente di niente.

Provo a dormire ma nulla …

in terra straniera ho sempre le stesse pulsioni sessuali che ho in Italia ma qui è tutto amplificato.

Scendo nella reception e chiedo al tipo se è possibile aver compagnia.

“Come la vuole?”

“Simile a quella che è andata via”

Mi spara ottanta euro … gli dico non più di cinquanta.

Fa un po’ di storie.

Venti euro di mancia

e

dopo mezz’ora sento bussare alla porta.

E qui quello che non ti aspetti.

Apro.

Lei si presenta, sgrano gli occhi.

Ci riconosciamo.

Bingo. Ma come cazzo è piccolo il mondo.

Una ragazza che avevo incontrato la bellezza di due anni fa in un FKK.

Memoria di ferro io, un po' perplessa lei.

Un breve rapporto ... sono stanco ...

inizia a raccontarmi

cosa ci faccia qui.

Che ormai nei locali non si guadagna più, che è tornata

al salone massaggi dove lavorava prima ed occasionalmente riceve clienti in albergo.

Alla fine le do una banconota verde, mi lascia il suo numero e l’indirizzo del salone.

E qui il doppio imprevisto.

Mentre lei scende, viene l’altra della chat.

Avevo spento il telefono e me la ritrovo.

Ha litigato con le amiche ed è tornata qua … io non rispondevo ... era preoccupata!!!????... misteri delle donne ...

All’inizio è sospettosa ... capisce e non

capisce che la tipa stava con me. E' nel dubbio ma non è sicura non ci ha colto in flagranza.

M’invento che ero sceso per chiedere una bottiglia d’acqua.

Sono le due di notte è sta per scoppiare un casino.

Nella stanza c’è profumo di topa … rende tutto frizzantino e divertente.

M’invento che è passata la donna delle pulizie a profumare l’ambiente.

Frecciatina.

Lei ride.

“sei il classico italiano … una mia amica mi ha detto che siete tutti cosi andate a donne”.

“non ti dico cosa dicono i miei amici della rumene ..”

“cosa? voglio sapere?”

Ho pigiato il tasto giusto, in un minuto ci baciamo.

Facciamo l’amore in modo classico.

Mi piacciono i suoi capelli ricchi, toccarli mi fa impazzire…

Sono le cinque del mattino …

Ma io non le ho detto che il giorno dopo devo andarmene … mi ero inventata la scusa che sarei stato una settimana … una donna a cui dici che stai fuori solo due giorni non ti prende sul serio dal punto di vista sessuale a meno che non sei la copia carbone di qualche attore piacente.

Le stronzate con le donne durano poco ed io adesso non so che inventarmi. Conosco le donne, probabilmente farà una scenata. Ed essendo una ragazza anche abbastanza sanguigna ho il timore che mi prenda pure a schiaffi.

Mi dirà che sono uno stronzo.

Per quanto sei ad Est del mondo certe mentalità ormai sono radicate anche qui. Gli stronzi siamo sempre noi uomini.

Riempio il bagaglio a mano. Prendo solo lo stretto necessario e infilo le scarpe.

In silenzio chiudo la porta.

Vado dal tipo della reception …

ma stavolta c’è una donna …

le dico se piu tardi piu portare la colazione a letto alla mia amica … e vado via …

Lei mi guarda incredula …

E’ buio e non c’è praticamente un cazzo. Fa abbastanza freddo mi siedo su una panchina ed aspetto le luci del giorno come un barbone.

Ho paura che possa passare qualcuno e derubarmi ma per fortuna manca poco e vedo le prime luci.

Faccio colazione in un bar e vado a visitare questo benedetto Arco.

Scatto una foto.

Prendo un panino per strada e

vado in aeroporto e ritorno in Italia.

Invio la foto dell’Arco alla tipa della chat …

“Du te dracu … “ e tutta una serie di insulti in rumeno …

Nemmeno stavolta l’amore ha trionfato. Ho capito che probabilmente cercava l’ennesimo fesso che l’accompagnasse a vistare Roma dopo essersi lasciata col fidanzato.

Non serve dottor Marius ... non serve nessuno per andare in Romania ...

E alla fine ho capito la prima regola del FREE:

Le donne sono tutte uguali, vogliono emozioni e vanno con chi gliele fa vivere.

IlMarchese
Silver
23/03/2018 | 16:01

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@Canserbero

No, è vero le filippine sono fantastiche. Ora devo ancora scrivere una rece su Manila, ma l'ultima sera ne ho pescata una da un bar, tra l'altro siamo ancora in contatto, e il tempo che esco dlla doccia prescopata, lei mi aveva piegato maglie, pantaloni, raccolto mutande e calzini sparsi, rifatto il letto e mi aspettava sotto le coperte col piagiama.... come se fossimo sposati da 15 anni. Ci mancava solo che s'incazzasse per il tubetto del dentrificio spremuto dalla metà. ahaha.
Poi ha passato l'aspirapolvere, ma all'uccello.

Forzanat
Moderatore
18/05/2020 | 22:54

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Regola numero 0
Non pensare mai di essere esperti.

ElFlaco
Gold
08/12/2023 | 00:00

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@Dottortroy said:
@renefox
Azz ormai non si puo neanche piu andare a trombare in pace.
Comunque il calore latino non ha euguali.

Volevo chiedervi una cosa, vedo sempre delle stangone alte vicino alla tv ma non ho mai approcciato vedendole sulle loro e abbastanza fredde…. Oltretutto mai viste salire con qualcuno….come funziona con loro?
Thanks

Le migliori e più valide sono Alexandra Miss e Michela, rispettivamente mora e bionda.

IlMarchese
Silver
22/09/2017 | 15:04

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Lo so, lo so, che nel titolo c’è un imperdonabile errore di grammatica inglese. La toponomastica corretta è Alona beach, non bitch. Ma secondo voi stiamo a parlare di tope o toponomastiche?
Dopo il formicaio di Cebu finalmente voglio godermi un po’ di relax al mare. Faccio tappa ad Alona Beach, per godermi la sua spiaggia tropicale da cartolina: sabbia come gesso, stellone giallo fisso, cielo azzurro, palme verdi, acqua turchina, culi abbrustoliti, baretti con musica raggae che sembra di stare in Giamaica.
Arrivo io, e piove tutto il giorno.
Tra una scrosciata d’acqua e l’altra esco dal rifugio sotto i palmizi stretto tra venditori di cocco, turisti depressi e cani randagi. Me ne esco furtivamente nei 15-20 minuti di sole tra una pisciata dal cielo e l’altra. Ormai inzuppato e impanato di sabbia come una frittura di paranza, ritorno al Il mio bungalow, perché ne ho già le palle piene di Alona beach. Palle che almeno spero di vuotare in serata. La mia capanna di bambù è confortevole, c’è tutto quello che si può desiderare da una capanna di bambù, scarafaggi e zanzare e topi e un fottuto gallo che canta ogni ora del giorno e della notte, che nelle Filippine sarà una costante come l’adobo, il riso in bianco e despacito. Mi faccio dare un strappo in motorbike da un ragazzetto di 20 kg che sfreccia per quei cazzo di viottoli di campagna come se scappasse da una rapina finita male. Il mio bungalow si trova a Danao Beach 15 chilometri da Alona Beach. La serata ad Alona inizia male, nella strada che scende alla spiaggia ci sono un paio di bar con suine butta dentro, una discoteca scalcagnata con più Ladyboy che mattonelle. Quando ci passo davanti mi fischiano, ridono, si danno spallate e fanno commenti sul mio culo che mi sento una figa che attraversa in bichini un cantiere edile di muratori rumeni in permesso premio dell’ergastolo. Sculetto anche un po’ e i fischi aumentano, sarà che sto diventando culo.
Comunque, mi dirigo verso i locali sulla spiaggia carico come uno Zeppelin non d’aria, ma di sborra. Faccio due, tre, quattro non ricordo quante vasche dall’inizio alla fine del lungomare. Come sirene confuse dalle maree ci sono un paio di troiacce arenate sulla bagnasciuga, fumano canne e bevono e magari fanno a gara di chi emette le scorreggie più puzzolenti. Cercano di abbindolarmi coi loro richiami, come se fossi un novello Ulisse, ma col cazzo che ci casco. Ho i crampi del maratoneta. Mi devo reidratare. Sosta bevuta in un bar dove c’è un buon numero di persone. E ,non sto parlando di cinquanta, cento, mille, ma una quindicina. Molti turisti in coppia, gruppi di bimbi minchia australiani, froci a rimorchio. Apparentemente l’unico guerriero puttaniere crociato sono io, almeno che qualche ninjia delle gnocca non stia nascosto tra le ombre, in attesa di sferrare l’assalto. Ordino una San Miguel che ormai è il mio viatico. Scruto i volti avvinazzati: qualche figa indigena ma tutte accoppiate a bitorzoluti turisti australiani. Sto pensando di tornare alla capanna dello zio cane, e magari m’inculo il gallo. Ma il mio motto è sempre stato: se in un posto ci sono le troie, non sei te a trovare loro, saranno loro a trovare te. Strizzo gli occhi, stringo i pugni: Lo ripeto come un mantra per autoconvincermi a non mollare.
“se in un posto ci sono le tro…”
Una tipa mi sfiora tipo refolo fighesco: venti anni per gamba, pelle ambrata, capelli a coda di cavallo. È diretta al cesso, ci scambiamo un’occhiata. Giro intorno al cesso come una mosca tze tze. Ne esce dopo un dieci minuti dopo. Deduco che deve aver fatto quella grossa. Mi rilancia uno sguardo che rimpallo e poi la vedo sedersi a due tipi di mezza età inguardabili se non con delle lenti speciali. L’unica femmina trombabile, esclusi i catamarani sulla spiaggia, parla con ‘ste putrelle e però quando sorseggia la bevuta, attraverso il fondo del bicchiere guarda se sono a ancora a tiro. Capisce che i due merluzzi non abboccano, forse se lo buttano nel culo vicendevolmente. Molla gli ormeggi e naviga verso porti sicuri.
E non poteva trovare porto più sicuro di me.
Mi allontano un po’ dal locale, vorrei evitare la batraconiomachia tra squali e merluzzi e trote. La troietta ambrata è sveglia, mi segue. Ci guardiamo e sorridiamo imbarazzati per quello che mi sembra mezz’ora come ebeti quindicenni che si sono sparati mdma. Prima che mi venga una paresi alla mascella, tiro fuori la chiave d’apertura che nessuno ha mai usato al mondo:
“Ciao, come ti chiami? “ Si chiama Maya.
La scenografia sembra la copertina di un romanzo Harmony: Luna a tre quarti che muove le sue dita argentee su un mare color nero daytona exterior, profondo, quieto come se si fosse preso trenta gocce di Xanax. Le palme solleticate dalla brezza risuonano il loro pigro lamento alla notte, offro da bere quello che rimane della mia San Miguel. Maya ha nelle vene più doppio malto che emoglobine. Mi si aggancia come una sanguisuga porcaccione alla coscia, inizia ad ancheggiare, balliamo un po’ sulla spiaggia, un raggeton che echeggia dal locale, forse era despacito. Bel paio di seni succhioni e duri premuti contro di me. Accenno un bacio, ci abbracciamo. Slinguiamo. L’alito di Maya è un misto di catrame, fondi di caffè e mosto che si trova nei barilotti di birra nei peggiori pub inglesi. Maya ha su un top, è sudata come un impacco. Sono quegli attimi che vorresti non finissero mai, se non con un pel pugno in faccia. Ma il tempo dell’accoppiamento è arrivato, le mie palle suonano come campane a festa. Maya abita a metà strada tra Alona e il mio io bungalow.
Perché perdere tempo? mi fa. Perché vorrei evitare che mi dai una coltellata e mi rubi pure la dignità, vorrei rispondere.
Insisto per la mia capanna. Poi mi sono rotto i coglioni di discutere, anche perché non voglio un long time. E dico ok, al tuo appartamento. Prendiamo un tuk tuk che ci lascia sulla strada principale, alla fine per fare 500 metri mi si inculano più soldi che se fossimo andati da me, ritorno, da me, ritorno. Maya mi fa strada verso un vicolo puzzolente come un buco di culo di un barbone. Rivoli d’acqua pisciosa e scarichi di cucine esotiche scorrono tra una baracca e l’altra.
Mi vede perplesso, coraggio, mi dice, come se dovessi cavarmi un dente.
Sono quelle situazioni che potremmo classificare sotto la voce ‘roulette russa’. Maya apre una porta sberciata e tutto il suo appartamento è una stanza 3x2 con un materasso da una parte, pile di scatole con dentro tutta la sua vita, un televisore scassato che trasmette il riflesso di no due e un ventilatore da tetano spray. Mi scappa una pisciata biblica e chiedo dov’è il bagno, lei mi dice fuori. Esco e penso che ci sia un bagno esterno, una cazzo di buca, una latrina. Maya sulla soglia mi fa cenno di girare l’angolo e capisco che il bagno e il muro nel retro. Con il pisello in mano, nel buio più buio più buio, capisco che potrebbe essere arrivata la mia ora. Aspetto solo che il sipario scenda con una mazzata in testa. Certo meritavo una morte eroica: magari un colpo apoplettico durante una rissa sessuale con un branco selvatico di ninfomani randagie. O quelle morti avvolte nel mistero alla David Carradine o come il cantante degli Inx, impiccato, l’uccello bruciacchiato, magari del trucco sbavato in un albergo sperduto che tutti si chiedono per anni se è un suicidio o un gioco erotico finito male o tutti e due le cose. Finisco la pisciata e mi stupisco di essere ancora in scena. Rientro, mi sdraio sul materasso e mi sento affondare come se mi fossi tuffato in un materasso ad acqua senza materasso. Maya fa partire quel cazzo di ventilatore che gorgheggia come un treno fin de siècle con uno sferragliare sinistro, ma almeno così abbiamo un po’ di tregua dal calore infernale. Con l’arietta che mi accarezza il pisello la sensazione è piacevole. Poi lo sento come immerso in un bagno maria. I suoi capelli neri e pesanti volano e mi solleticano la faccia, mentre Maya alza e abbassa la testa lavorandomi l’uccello. Resto lì completamente fuso, rilassato, sditalino pigramente la fregna che inizia a colare cose dense come un barattolo di marmellata rovesciato. Una vocina mi sussurra: no a questo giro non gliela leccherei se non vuoi che ti caschino i denti. Le tette sono sode, il culo un po’ meno. Questa MayaAlona cavalca il drago voltandomi la schiena. Le tengo al trotta un po’, ma inizio a perdere la sensibilità all’uccello e la ribalto come una frittella di castagna per cuocerla pure davanti. Meno colpi di reni delicati come farebbe un fabbro chiavatore. La rivolto ancora sta frittella di troia ‘che sono stufo di vederla in faccia e finalmente poi mi faccio una bella pecorina, la prima in terra Filippina dopo la disfatta di Cebu. Il secondo titolo di questa rece potrebbe essere “Finalmente a pecorina in terra Filippina”. Così a pecora la mia pancia e il suo culo applaudono. Meno Maya sulle chiappe perché… perché mi va di menarla, ecco. Sfilo il pisello appena in tempo per farle una bella spruzzata di bollente sborra sulla schiena. Spalmo col cazzo sborra come crema sulla frittella di castagne del culo di Maya. Ci fumiamo una cicca. Tra una tirata di fumo e l’altra Maya mi racconta del fidanzato Italiano. Dopo due anni che stavano insieme, lui ha è sparito e sono finiti pure i soldi. Lei è andata da una sciamano sull’isola di Siquijor, ha chiesto una macumba mortale per il suo ex. Dice che dopo un paio di mesi ha saputo su facebook che il tizio è morto d’infarto. Alla fine si è sentita incolpa, dice fissando mio cazzo barzotto e gocciolante appoggiato alla sua coscia. Mostrandomi sul telefono una foto che sembra tipo quelle prese da una patente degli anni 70, dice Maya “ e comunque non era proprio il ritratto della salute.”
Giocherellando col mio pisello Maya mi fa, “gli è andata bene che non gli ho tagliato il cazzo, anche quello non è che funzionasse bene. Non come il tuo,” poi fa: “Sei fidanzato?” Mi rivesto in un secondo, esco dalla capanna con Maya che mi guarda perplessa. Domani altro traghetto per Dumaguete. Contento di lasciarmi Maya, Alona alle spalle. Perché ad Alona la figa non perdona.

IlMarchese
Silver
24/09/2017 | 16:45

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@toni.t
le scopate nei tuguri non hanno prezzo.

IlMarchese
Silver
14/01/2023 | 17:06

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Attero a Jakarta che è notte. Venti ore di viaggio, jetlag, intestino irritato, l’autista dell’uber che mi ha sfiancato con la sua conversazione, si fanno sentire. Jakarta è un immenso agglomerato urbano con un piano edilizio che sembra un tetris. Club e locali dove rimediare una scopata sono sparsi per la città, inoltre, il covid ancora circola. Tutto gioca contro di me. Quindi di uscire stanotte non se ne parla. Non mi do per vinto. Mi metto subito all’opera sui social per programmare le chiavate del giorno dopo. Mitraglio alla cieca sulla folla delle fighe online messaggi tipo “Hi Miss Jakarta” o anche il sempreverde acchiappafiga ““How are you? beautiful!” e poi ❤, 🤩 e stronzate assortite. Dopo un minuto, telefono comincia a trillare come un fringuello. Mi arrivano decine di notifiche di risposta. Sembra che tutto il parco gnocche di Jakarta sia online all’una di notte aspettando appuntamenti. Faccio una scrematura dei profili: Via questa, è un bufalo degli acquitrini. Questo c’ha i baffi. Questa non la tromberei nemmeno col cazzo vostro. Questa sono 500 euro. Questa è mia cugina. Avevo spammato alla cieca tre-quattromila messaggi. Alla fine, Fisso una decina appuntamenti per il giorno dopo. Meglio avere un piano b,c,d etc. Nella pole position, entrano Tiny e Martina. Tiny, almeno dalle foto, sembra la più trombabile. Un viso da brava ragazza, di quelle che presenteresti alla mamma. Ma anche Martina non scherza, però è più di quel tipo che tua madre ti direbbe: ma che troia ti porti in casa. Inoltre, io e Tiny stabiliamo un feeling speciale. No, non le mando subito le foto del cazzo come fareste voi. Mi da ufficio informazioni con una serie di dritte dove fare cosa a Jakarta. Io e Tiny ci diamo appuntamento la domenica sera, a cena, al Mall Grand Indonesia, nel centro di Jaka, alle 16! Rispondo che alle 16 io faccio la merenda, va bene per le 20? ma il Mall chiude alle 21 dice lei. Troviamo un compromesso: le 18.30. Con Martina il randevouz e per mezzora più tardi, un aperitivo in un bar sempre in centro. Non avendo il dono dell’ubiquità, domani ci sarà una ragazza a Jakarta che mi odierà dibbrutto. Per tutta la domenica, fino a dieci minuti dall’appuntamento Tiny mi tempesta di messaggi. Perché non è che si fida tanto di me, teme le dia buca. Arrivato al Mall, il gorilla all’ingresso indica un cartello, per entrare è obbligatoria mascherina ffp2. Ovviamente ho portato di tutto: preservativi, lubrificanti, scottex, manette, ma la mascherina ffp2 no. Dall’altra parte del vetro vedo una tipa che assiste la scena, poi se ne va. Ecco, penso, mi sono giocato Tiny e i suoi pompini. Sto per passare al piano B. Con il telefono in mano per chiamare Martina che già mi aveva mandato una decina di messaggi, perché sono già in ritardo, quando appare il popup il nome Tiny sul display. Era corsa a comprarmi la mascherina. Brava Tiny, la davo già per volatilizzata. Mi raggiunge all’ingresso. Timide presentazioni, strette di mano, bacino sulla guancia. Nell’emozione del momento indosso la mascherina al contrario. Solo dopo mezz’ora Tiny me lo farà notare, me la sentivo strana, infatti. E io che davo colpa alle cazzo di mascherine indonesiane. Tiny ha quel viso tipico indonesiano: zigomi che sembra abbia preso dei pugni in faccia, labbra da succhiona, naso a patata, un sorriso luminoso e acceso come un’alba di Sumatra. Porta i capelli lunghissimi sciolti come piacciono a me, castani, con colpi di sole. Lascio andare avanti Tiny per un po', per studiarle il culo. Ora, Tiny è un nome che ti fa venire in mente qualcosa di sottile e piccolo. Il culo di Tiny è tutt’altro. Due belle chiappone paffute, tonde, da schiaffoni amano aperta. Sono lì che mi sfrego le mani quando Tiny si gira e sorride, are you ok? mi fa, sempre con quel sorriso incredibile. Poi mi lascia andare avanti, sento i suoi occhi puntati sul il mio di culo. Una volta finito di studiarci il culo, ci sediamo in questo ristorante di cucina tipica Indonesiana. Il telefono continua a vibrare. Martina è passata dalle intimidazioni agli insulti. Quando presentano il menù non ho la più pallida idea di cosa ordinare. Tiny lo fa per me. Si presenta il cameriere con una serie di portate che sfamerebbero tutta la squadra di calcio giavanese. Io e Tiny parliamo e parliamo. Lei fa la baby-sitter, è madre single di una figlia. Ovviamente è la prima volta che si presenta all’appuntamento con un tipo incontrato sui social. Poi viene il mio turno di parlare di me, e racconto tutta una serie di cazzate.
Dopo cena decidiamo di andare in un locale dove suonano musica dal vivo. Ci accoccoliamo su un divanetto. Suona una band che fa le solite cover rock. Inizio le operazioni di studio per valutare le percentuali di scopata. Le prendo la mano, l’accarezzo il dorso col pollice, poi le metto un braccio intorno ai fianchi, la stringo. Finora tutto bene. Le quotazioni di scopata stanno salendo. L’alcol va in circolo e Tiny inizia a sciogliersi. Nonostante Tiny sia musulmana, l’alcol non le fa schifo. Evidentemente nemmeno il maiale, visto che mi si fa sempre più vicina. Provo a baciarla, ma lei si ritira. Insisto, ma ottengo solo un bacino che daresti a tua sorella. Ahia. A questo punto le percentuali di scopata crollano drasticamente. Sto già pensando a Martina, che probabilmente è più da battaglia. Come se l’avessi evocata. Mi arriva una videochiamata, Martina Jakarta, l’ho memorizzata in rubrica per distinguerla dalle 7-8 Martine della mia vita. Lo so, sono un Martin pescatore. Martina sta lanciando maledizioni. Alla fine, mi sono rotto le palle di ascoltare l’ennesima cover di Brian Adams e il cazzo devo infilarlo da qualche parte. Faccio la mia all-in.
Sussurro nell’orecchio a sventola di Tiny la fatidica: “Do you want to come to my place?”
La risposta è “Where?”
Prima che ci ripensi, voliamo al taxi.
Al mio hotel, faccio appena in tempo a chiudermi dietro la porta di camera, che a Tiny switcha in modalità porca. Parte all’assalto. La mano sul cazzo. Un metro di lingua fiondata in bocca, nemmeno un camaleonte del Madagascar. Se l’avessi fatto io lo chiamerebbero stupro. La cosa quasi mi spaventa. Per prendere tempo dico, e che cazz.. Tiny un secondo che mi faccio una doccia. Devo almeno pisciare. Dopo la doccia, esco dal cesso e trovo Tiny reggiseno e mutande sdraiata sul letto. Tiny, se avesse avuto una bottiglia, una banana, un ombrello o qualsiasi cosa similcazzo, gliela avrei trovata piantata in figa tanto è arrapata e impaziente. Tiny mi srotola l’asciugamano legato alla vita, resta un secondo a studiarmi il cazzo, lo solleva, mi soppesa le palle, un tanto all’etto. Poi divora tutto con un solo boccone. Le spingo la faccia verso di me e sinistri gorgoglii mi fanno capire la sto per strozzare. Prima che l’istinto di conservazione le dica addenta! libero la presa. Lei ancora con la bava alla bocca spalancata, mi guarda. Schiaffeggio questa ingorda a colpi secchi di cazzo bavoso. È che Tiny non riesce a stare senza il cazzo in bocca. Lo vorrebbe ingoiare, digerire e cacare. Poi si sdraia. Spogliami tutta, mi dice. Le tolgo le mutande e la figa è una coltivazione intensiva di pelacci.
Prima di passarci la lingua annuso l’aria che tira. Non è aria di primavera. Atterro sulle tette. Tiny ha le tette grandi, morbide e color marroncino e capezzoli come uvette. Le tette di Tiny sembrano due panettoni. Ho più capezzoli io. Però non potendo succhiarmi i capezzoli, mi accontento di quello che passa il convento e li succhio a Tiny. Ho il cazzo duro e dritto. Pizzami in terra e se mi dai uno schiaffone, giro come una trottola. Tiny lo sente questo tronco dell’amore tra le cosce. Tutto quello che vuole è coltivarlo come un pino in quel fitto bosco pubico. Visto che ancora non glielo sto trapiantando, fa da sé. Lo prende in mano, sta per interrarlo in quella buca profonda. Mi ritiro, dico, e che fai… non ho messo il preservativo. Lei, “Don’t worry. I’m clean”
Se lo avessi ficcato senza cappotto ogni volta che mi sono sentito dire “Don’t worry. I’m clean” mi sarebbe già caduto il cazzo da quel dì. Forse avrei anche qualche centinaio di figli. Più probabile, avrei scritto recensioni dei miei viaggi tra Lourdes, Medjugorje e il santuario di padre Pio.
M’incappuccio. Tiny che nel cervello ha riso bollito sembra quasi offesa, come se la trattassi da troia. Per punizione le faccio assaggiare la cappella, giusto passandola sulle labbra della figa, poi mi ritiro. Vado avanti così fino a che quasi piange. Alla fine, non resisto nemmeno io alla voglia di piantarci il cazzo. Inizio a lavorare di su e giù. Tiny vorrebbe strillare come un macaco crestato del Sulawesi. Si tiene una mano sulla bocca. Prende a sbatacchiare le mani sul materasso. È in preda alle coliche.
La fica di Tiny è tenera e calda e sugosa che sembra bagna cauda. Troppo bagna, però. Mi guardo il cazzo. È diventato tipo quando lo infili nel sugo di pomodoro. Non che l’abbia mai infilato nel sugo di pomodoro, ma immagino che se un giorno mi venisse in mente di farlo, uscirebbe così.
Tutto rosso e gocciolante.
A quel punto mi devo asciugare il pisello con dei fazzoletti. Diventa tutto un operare e tamponare sangue. Mi sento come E.R. - Medici in prima linea.
Dice Tiny che le sue cose dovevano arrivare la prossima settimana. Ti fa schifo, mi fa?
L’ho ficcato in posti peggiori, faccio io.
Alla fine dopo che ha perso qualche litro di sangue, l’emorragia sembra arrestarsi. Cambio posizione. Vista la stazza di Tiny evito di chiavarmela a smorza. Non vorrei piegarmi come uno sgabello. Giro Tiny come un pancake. La cuocio bene anche sull’altro lato. A pecora Tiny offre il suo profilo migliore. Come uno squalo tigre eccitato dal sapore del sangue, vorrei farle sanguinare anche il culo. Le allargo le chiappe, prendo il suo bucio del culo per una sputacchiera. Ci sto quasi piantando il cazzo come una bandiera di guerra. Tiny mi ferma. Non vuole. Il culo no. Non sta bene, ci siamo appena conosciuti. Però mi lascia intendere che potrebbe anche darmelo, però non ha mai provato, ovviamente.
È bello sapere che là fuori esistono ancora ragazze con una solida morale.
Back to fica, allora.
Così girata, tra le chiappe, la figa di Tiny mi si presenta come un musetto rosso con i baffi. Piazzo in quel musetto centimetri di cazzo. La galoppo, manca solo che faccia Hop Hop.
Agguanto Tiny per i capelli e prendo a schiaffeggiarla quel culo che è il mio obiettivo fin da quando l’ho adocchiato al Mall. Nell’albergo penseranno la sto menando. Tiny mi guarda da sopra le spalle con quel faccione sempre allegro. Vorrei sborrarle in faccia e vedere se la smette di sorridere. Però schizzo lava bollente nella di fica di Tiny che nemmeno un’eruzione del Krakatoa. Mi accascio sulla sua schiena
Vado al cesso e sciacquarmi il pisello, quando rientro in camera Tiny è già vestita. Le avevo detto che il giorno dopo avevo il treno presto per Yogyakarta, per fortuna non le viene in mente di dormire da me. Chiamo un taxi. L’accompagno in strada. In attesa del taxi parliamo di come sia stato incredibile il nostro incontro. Facciamo già progetti per il futuro. Le ho sparato tante di quelle balle così convinto quasi ci credo anch’io. Tipo, che sarei tornato dal mio viaggio di lavoro di pochi giorni a Jakarta da Yogya. Ci saremmo rivisti la settimana dopo. Tiny mi dice che avrebbe potuto venire a Yogya a trovarmi, visto che è la sua città di origine, e saremmo ritornati a Jakarta insieme. Sicuro faccio io, sarebbe bellissimo. Ovviamente tutto questo non succederà mai. Se vai pescare le uniche cosa vere, nel cesto delle cazzate assortite che ho regalato a Tiny, ci sono: una che sì partivo Yogyakarta ma come tappa del viaggio senza tornare a Jakarta. Due, ero sì in Indonesia per lavoro, ma non come programmatore software, ma programmatore di scopate. Sale sul Taxi, mi fa ciao ciao. Il suo faccione che mi guarda triste dal finestrino è l’ultimo screenshot di Tiny. Guardo il telefono, ci saranno tipo cento notifiche tra messaggi video chiamate di Martina. Alla fine Martina ha smesso di maledirmi in Inglese e ha preso a iniziato a mandare messaggi in indonesiano. La partenza è all’alba. È ancora mezzanotte, ho il tempo per farmi un’altra chiavata. Messaggio a Martina, la butto sul tragico voglio fare leva sulla sua comprensione. Le mando una cosa tipo cosa tipo “Scusa, Honey, sono stato rapito da una banda di terroristi della Jemaah islamiyah, non potevo risponderti. Ora mi hanno liberato, siamo ancora in tempo per vederci?”
Attendo ancora una risposta da Martina.

Il_Signore_dei_Bordelli
Silver
Zena (Genova)
08/11/2023 | 12:58

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@pepitosbazzeguti sempre impeccabile nelle tue disamine.
@Dottortroy l'unica Sara che valga la pena portare in stanza è Sara2, per chi cerca una ragazza che sia prestazionale e non sia solo estetica (non a caso fa spola tra il "blasonato" Globe e il Maxim).

@pepitosbazzeguti said:

@Dottortroy said:
Buongiorno
Ho sentito parlare spesso di Sara ma Quale Sara è piu famosa e consigliate? Come
La
Riconosco? Grazie in anticipo😁

Di "Sara" ce ne sono più di una:

C'è " sara ex belgio", presenza fissa gli anni scorsi, ritornata per qualche settimana verso maggio-giugno. Circa 30 anni, oggettivamente bella, valida nonostante le zero sigle

"Sara2", presente al locale da almeno 5-6 anni. Famosa già in epoca pre-covid. Ha avuto periodi di assenza ma al maxim tutti ne hanno sempre parlato bene. Circa 30 anni anche lei, bionda, sempre gentile ed educata.

Attualmente abbiamo 2 ragazze che rispondono al nome "sara".
Quella indicata con un generico "sara" è presente da qualche mese. Capelli neri, bel seno, sta sempre sulle sue. Non so il rendimento in camera,pare zero sigle, sono curioso anche io.

'Sara3', giovane skinny, fa gruppo con altre amiche. Mi sembra poco intraprendente ( solo una volta l'ho vista salire). Pare sia una figa di legno

pepitosbazzeguti
Silver
08/11/2023 | 12:40

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@Dottortroy said:
Buongiorno
Ho sentito parlare spesso di Sara ma Quale Sara è piu famosa e consigliate? Come
La
Riconosco? Grazie in anticipo😁

Di "Sara" ce ne sono più di una:

C'è " sara ex belgio", presenza fissa gli anni scorsi, ritornata per qualche settimana verso maggio-giugno. Circa 30 anni, oggettivamente bella, valida nonostante le zero sigle

"Sara2", presente al locale da almeno 5-6 anni. Famosa già in epoca pre-covid. Ha avuto periodi di assenza ma al maxim tutti ne hanno sempre parlato bene. Circa 30 anni anche lei, bionda, sempre gentile ed educata.

Attualmente abbiamo 2 ragazze che rispondono al nome "sara".
Quella indicata con un generico "sara" è presente da qualche mese. Capelli neri, bel seno, sta sempre sulle sue. Non so il rendimento in camera,pare zero sigle, sono curioso anche io.

'Sara3', giovane skinny, fa gruppo con altre amiche. Mi sembra poco intraprendente ( solo una volta l'ho vista salire). Pare sia una figa di legno

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